Un Diamante Grezzo

Text for Feltrinelli bookstore in Naples, Italy, September 16, 2025.

UN DIAMANTE GREZZO

Durval de Noronha Goyos (1)

Se è vero che Silvana Perno è stata riconosciuta da bambina come
un diamante grezzo, è anche sicuro che tale pietra preziosa si è tornata
ben lapidata nella sua maturità di 50 anni. Questo avvenimento non è
dovuto soltanto al suo successo come formidabile guida turistica
napolitana, ni come professoressa di storia di Napoli, ni come
un’influenzatrice (con mezzo milione di seguitori nella social media) chi
promuove la cultura e i valori napolitane, ma inoltre una intellettuale
diventata talentosa scrittrice. Il suo lavoro ha un raggiungimento
nell’ambito della diaspora napolitana in tutto il mondo e rinforza la
straordinaria capacità del popolo partenopeo di rimanere uguale. “Nuje
simmo ná nazione”, come ha scritto.

Il suo recente libro (settembre 2025), ‘Un Diamante Grezzo’,
pubblicato da Edizioni Vulcaniche, con 197 pagine, è la sua terza opera
letteraria. Questa tratta, in una maniera generale, di un periodo di cent’
anni della storia di sua famiglia e della eroica sopravvivenza del popolo
napolitano nel cotesto del periodo tra le due guerre mondiale e gli anni
terribile che succederono. La narrazione epica della lotta del popolo
napoletano contro la oppression, contro la discriminazione, contro la
malattia, contro la miseria e contro la ingiustizia è strutturata come un
racconto familiare e autobiografico durante la prima metà della vita di
Silvana Perno.

In questo momento comincia la superazione dei napolitani, che
continua vigorosamente fino ai giorni presenti. Il libro ‘Un Diamante
Grezzo’ è scritto nella lingua italiana, però è anche ricchissimo in dialoghi,
aforismi e modi di dire del meraviglioso idioma napolitano. Di questi, ci

sono più di una ventina, tra cui “mannaggia ‘o suricillo e ‘a pezza ‘nfosa”;
“attacca ‘o ciuccio addò vo’ ‘o padrone”; “sti cose se fanno quanno cala ‘o
sole”; “nunn è spusata, fa solo sessuale”; “chi vò ‘o male e ll’ate ‘o suoje
sta areta ‘a port’”. Una delizia da leggere.

Quest’ultimo aspetto è molto importante per noi, membri della
cosiddetta comunità napolitana all’estero, già che l’italiano non è mai
stato la nostra lingua. Infatti, come scritto per Silvana Perno, “il
napoletano è la lingua che ci accomuna e non quella che ci differenzia”.
Della infanzia e gioventù della autrice si possono osservare tanti elementi
culturale identici ai quali che abbiamo mantenuto all’estero, a dura pena
anche per noi. Tra quelle ci sono la musica, la religione, la educazione,
l’arte, la gastronomia, gli aforismi, ma ci sono anche tante certe
caratteristiche familiare dei personaggi, come quella del suo nonno di non
ridere, comune al mio. È così sicuro che la comunità condivide gli stessi
valori.

Quest’ultimo particolare mi è toccato ed emozionato, come quella
occasione in cui Silvana Perno scrisse: “i napolitani avevano riavuto
indietro, dopo secoli di umiliazione, la cosa più importante che un popolo
possa avere: la dignità”. Mi è chiamato l’attenzione una osservazione della
ragazza quindicenne nel senso di che “una persona che legge è attraente e
interessante” tranne un’altra che “lo studio è come la preghiera: eleva lo
spirito a Dio”! Nello stesso periodo si trova la sua scoperta della
indifferenza nell’ amore.

Il libro ‘Un Diamante Grezzo”’ è un magnifico e interessantissimo
relato epico-storico del ricco panorama della cultura napolitana nel
cotesto di atroce difficultà, a prima vista insuperabile, in cui è inserito. Il
suo messaggio è uno di ottimismo, di umanesimo, di speranza, di decenza
e di orgoglio nei valori partenopei. Quest’ opera è degna d’essere fatta
disponibile internazionalmente per i membri della nostra comunità nella
sua diaspora, che si presenta oggi come una nazione provvisoriamente
senza uno Stato, ma con tanti territori e con l’ubiqua protezione di San
Gennaro. Afammocc’ Napule!

(1) Avvocato (Brasile, Inghilterra e Portogallo), professore, giurista e scrittore poligrafo. Membro dela comunità napolitana da San Paolo del Brasile. Già presidente della Unione di Scrittori Brasiliani. Della Academia di Lettere di Portogallo. Direttore internazionale del Sindacato degli Scrittori di San Paolo.